Il 19 novembre, la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge che regola il mercato del carbonio in Brasile, istituendo il Brazilian Greenhouse Gas Emissions Trading System (SBCE). Il testo è ora in attesa dell'approvazione presidenziale e promette di essere una pietra miliare nella politica ambientale del Paese, in linea con le pratiche internazionali di successo.
L'SBCE sarà implementato gradualmente in cinque fasi nell'arco di sei anni e regolerà l'acquisto e la vendita di crediti di carbonio. Questi crediti consentono alle aziende che emettono meno gas a effetto serra rispetto al limite stabilito di vendere sul mercato le quote eccedenti. Le aziende che superano il limite dovranno acquistare crediti per compensare le proprie emissioni, creando un meccanismo economico per incoraggiare pratiche più sostenibili.
Il disegno di legge definisce due tipi di obbligazioni: le quote di emissione brasiliane (CBE) e i certificati di riduzione o rimozione verificata delle emissioni (CRVE), che rappresentano entrambi una tonnellata di anidride carbonica equivalente. Le aziende con emissioni annue superiori a 10.000 tonnellate saranno soggette a controlli, con obblighi crescenti per quelle che superano le 25.000 tonnellate.
I punti salienti includono le esenzioni per il settore agricolo e attività specifiche, come i servizi igienico-sanitari di base, che saranno esentati da determinati obblighi purché adottino pratiche per neutralizzare le emissioni.
Inoltre, il testo prevede l'inclusione delle popolazioni indigene, delle comunità tradizionali e dei coloni impegnati nella riforma agraria nel mercato del carbonio, ampliando la democratizzazione del sistema.
L'approvazione del regolamento rappresenta un passo significativo per il Brasile nell'agenda globale per combattere i cambiamenti climatici, promuovendo la competitività economica con la responsabilità ambientale.
Il mercato del carbonio promette di incoraggiare le aziende a ridurre le emissioni investendo in soluzioni innovative per un futuro più sostenibile.