Il Brasile si è affermato come uno dei leader mondiali nella conservazione dell'ambiente, con circa il 60% del suo territorio coperto da vegetazione autoctona, secondo i dati dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO). Questa percentuale è quasi tre volte superiore alla media mondiale, il che pone il Paese sotto i riflettori globali.
Secondo una dichiarazione rilasciata dal Segretariato per la politica economica (SPE), il Brasile è responsabile di circa il 12% della vegetazione autoctona del mondo, secondo solo alla Russia. Inoltre, il Paese è tra i più bassi produttori di CO2 pro capite, rafforzando il suo impegno per la sostenibilità e la lotta ai cambiamenti climatici.
I dati raccolti da SPE mostrano anche che, anche con un'intensa produzione agricola, il Brasile mantiene alti livelli di conservazione. Del 30% del territorio del paese utilizzato dall'agricoltura, gran parte è costituito da pascoli che possono essere convertiti all'uso agricolo senza la necessità di ulteriori deforestazioni.
La nota sottolinea che gli alti livelli di conservazione sono il risultato di solide politiche pubbliche, come il Codice forestale brasiliano, considerato uno dei più moderni al mondo. Il Paese si presenta come un esempio globale, rafforzando la sua posizione di uno dei maggiori difensori dell'ambiente e della sostenibilità.

Politica Ambientale, Cambiamento Climatico
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